Chiesa di Sant'Antonio Abate (Sec. XVIII)
Scheda
| Nome | Descrizione |
|---|---|
| Indirizzo | Via Regina Margherita |
| Telefono | 0172.574123 (Parrocchia) |
| Apertura | Festa di San'Antonio Abate (17 Gennaio) con tradizionale benedizione del bestiame e asta dei Prodotti della Terra |
| Pubblicazioni | "L'Indagine su tutte le Chiese" - Don Pladico Rabino - 1869 (Volume che contiene l'elenco degli oratori e delle Cappelle presenti sul territorio della Diocesi) |
La chiesetta dedicata al grande santo protettore della campagna e segnatamente degli animali domestici, è già citata nel lontano 1776.
L'attuale edificio risale al 1903, è in paramano, in buono stato di conservazione.
Un tempo esercitava un grosso fascino per la conclusione della novena, ogni mese di gennaio.
Dopo la funzione ed il panegirico del Santo, vi era la benedizione del bestiame: bovini, caprini, equini ed anche piccoli animali da cortile.
I contadini presenziavano in massa e subito dopo, sulla via antistante la cappella, avveniva l'incanto dei doni in natura offerti in ringraziamento ed in supplica.
Tutto attorno, una coltre bianca e ghiacciata, scavata dai volenterosi dinanzi all'ingresso, permetteva l'accesso ai devoti.
I massari preparavano una sorta di palco per il banditore e per i prodotti offerti.
La gara andava avanti nel freddo, fin quando tutta la "merce" aveva trovato un acquirente: era già buio incombente. Dopo la funzione, la cappella veniva chiusa, fino al successivo inverno.
Momenti di gloria ha vissuto la chiesetta quando fu illuminata da una miriade di luci rispettivamente per la "peregrinatio Mariae" e per l'incoronazione della Madonna della Rosa nell'anno 1954.
L'attuale edificio risale al 1903, è in paramano, in buono stato di conservazione.
Un tempo esercitava un grosso fascino per la conclusione della novena, ogni mese di gennaio.
Dopo la funzione ed il panegirico del Santo, vi era la benedizione del bestiame: bovini, caprini, equini ed anche piccoli animali da cortile.
I contadini presenziavano in massa e subito dopo, sulla via antistante la cappella, avveniva l'incanto dei doni in natura offerti in ringraziamento ed in supplica.
Tutto attorno, una coltre bianca e ghiacciata, scavata dai volenterosi dinanzi all'ingresso, permetteva l'accesso ai devoti.
I massari preparavano una sorta di palco per il banditore e per i prodotti offerti.
La gara andava avanti nel freddo, fin quando tutta la "merce" aveva trovato un acquirente: era già buio incombente. Dopo la funzione, la cappella veniva chiusa, fino al successivo inverno.
Momenti di gloria ha vissuto la chiesetta quando fu illuminata da una miriade di luci rispettivamente per la "peregrinatio Mariae" e per l'incoronazione della Madonna della Rosa nell'anno 1954.