Chiesa della Madonna dei Prati (sec. XVII)
About
Name | Description |
---|---|
Address | Via Madonna dei Prati |
Phone | 0172.574123 (Parrocchia) |
Opening | Visitabile solo dall'Esterno o in occasioni di eventi o manifestazioni |
Publications | "La Chiesa della Madonna dei Prati di Ceresole d'Alba" - Prof.Alberto Lusso - 2008 - "L'Indagine su tutte le Chiese" - Don Pladico Rabino - 1869 (Volume che contiene l'elenco degli oratori e delle Cappelle presenti sul territorio della Diocesi) |
Le origini della Chiesetta della Madonna dei Prati, ubicata nella parte più periferica del centro abitato del comune di Ceresole d’Alba in direzione della frazione Cappelli, risalgono, molto probabilmente, al 1500.
Questo edificio sacro deve il suo nome proprio alla posizione che un tempo occupava e che, anche oggi, seppur in minor misura, vuole la chiesa circondata da distese di campi coltivati e prati verdi.
La tradizione e il credo popolare indicano la sua costruzione come conseguenza di un voto sacro della comunità di Carmagnola all'epoca della grande peste anche se, ad oggi, non esistono documenti che avvalorino questa ipotesi.
La chiesa della Madonna si presenta , come un edificio sacro di forma Barocca Piemontese, elegante e particolare, caratterizzato sulla facciata di ingresso da un portico sorretto da colonne in muratura e da un campanile posto sul lato sinistro all’altezza dell’abside.
Internamente la chiesa si snoda su una unica navata centrale sui cui lati si dispongono due piccole cappelle semicircolari decorate e sulla cui estremità superiore l’abside as-sume una forma leggermente curvata sul lato e con una cupola appena accennata sul soffitto absidale.
L’abside stessa ospitava anticamente un dipinto della Madonna di cui oggi non esiste purtroppo traccia.
I primi documenti scritti in possesso della parrocchia di Ceresole d’Alba sulla chiesa della Madonna dei Prati risalgono al 1596 e risultano redatti in occasione di una visita pastorale dell’ arcivescovo di Torino Carlo Broglia. A partire da questi anni e fino al termine dell’ 800 la chiesa della Madonna dei prati fu al centro della vita sociale e religiosa del comune di Ceresole d’Alba e fu all’apice del suo splendore.
In questo periodo infatti i Ceresolesi si legarono in modo particolare alla chiesetta e qui vi accorrevano numerosi in occasione dei vespri, delle processioni, delle funzioni e delle novene che venivano organizzate con regolarità.
Nella chiesa si celebrava la messa cantata nei giorni della Immacolata Concezione e della Natività di Maria Vergine. Nel giorno della Natività di Maria si effettuava anche la processione, partendo dalla parrocchia e giungendo alla cappella per cantare il vespro e facendo ritorno, al termine, alla parrocchia principale per la benedizione.
Da alcuni documenti si ha notizia di processioni penitenziali di propiziazione per il buon esito delle semine e dei raccolti.
In una successiva visita pastorale del 1670 l’arcivescovo di Torino, Michele Beggiamo, facendo riferimento alla compagnia della Beata Maria, segnala che i contratelli iscritti erano circa cinquanta e che grazie al loro contributo venivano amministrate le entrate e le spese della chiesa attraverso la registrazione di queste voci in un apposito regi-stro parrocchiale (1689-1822).
Nel 1751 e nel 1762 si hanno testimonianze di novene che venivano organizzate preSso la chiesetta per implorare la pioggia per la campagna.
A partire dalla fine del 1800 la chiesa della Madonna dei prati iniziò purtroppo a cono-scere un lungo periodo di declino, tuttora perdurante, e che portò l’edificio a un lento deterioramento delle strutture murarie e a un sempre più marcato isolamento dalla vista sociale e religiosa del paese. Nel 1945 l’accesso alla chiesa fu vietato a causa della pericolosità dell’ edificio.
Il forte legame tra gli abitanti di Ceresole d’Alba e la chiesa della Madonna dei prati portò, nel corso del 1950, alla presentazione di una sottoscrizione, capeggiata dall’avvocato Camillo Gioda che non ebbe i risultati sperati e nel 1990 ad un parziale consolidamento grazie all' interessamento di alcuni volontari e del Parroco Don Gianni Tarable.
La chiesa venne interamente recuperata e restituita alla comunità nel 2008 grazie al progetto del geom. R.Magliano finanziato dalle principali fondazioni Bancarie (CRB,CRT, COMPAGNIA SAN PAOLO), dalla stato Italiano con i contributi dell 8x1000, dalle aziende Ceresolesi e da benefattori Privati
Questo edificio sacro deve il suo nome proprio alla posizione che un tempo occupava e che, anche oggi, seppur in minor misura, vuole la chiesa circondata da distese di campi coltivati e prati verdi.
La tradizione e il credo popolare indicano la sua costruzione come conseguenza di un voto sacro della comunità di Carmagnola all'epoca della grande peste anche se, ad oggi, non esistono documenti che avvalorino questa ipotesi.
La chiesa della Madonna si presenta , come un edificio sacro di forma Barocca Piemontese, elegante e particolare, caratterizzato sulla facciata di ingresso da un portico sorretto da colonne in muratura e da un campanile posto sul lato sinistro all’altezza dell’abside.
Internamente la chiesa si snoda su una unica navata centrale sui cui lati si dispongono due piccole cappelle semicircolari decorate e sulla cui estremità superiore l’abside as-sume una forma leggermente curvata sul lato e con una cupola appena accennata sul soffitto absidale.
L’abside stessa ospitava anticamente un dipinto della Madonna di cui oggi non esiste purtroppo traccia.
I primi documenti scritti in possesso della parrocchia di Ceresole d’Alba sulla chiesa della Madonna dei Prati risalgono al 1596 e risultano redatti in occasione di una visita pastorale dell’ arcivescovo di Torino Carlo Broglia. A partire da questi anni e fino al termine dell’ 800 la chiesa della Madonna dei prati fu al centro della vita sociale e religiosa del comune di Ceresole d’Alba e fu all’apice del suo splendore.
In questo periodo infatti i Ceresolesi si legarono in modo particolare alla chiesetta e qui vi accorrevano numerosi in occasione dei vespri, delle processioni, delle funzioni e delle novene che venivano organizzate con regolarità.
Nella chiesa si celebrava la messa cantata nei giorni della Immacolata Concezione e della Natività di Maria Vergine. Nel giorno della Natività di Maria si effettuava anche la processione, partendo dalla parrocchia e giungendo alla cappella per cantare il vespro e facendo ritorno, al termine, alla parrocchia principale per la benedizione.
Da alcuni documenti si ha notizia di processioni penitenziali di propiziazione per il buon esito delle semine e dei raccolti.
In una successiva visita pastorale del 1670 l’arcivescovo di Torino, Michele Beggiamo, facendo riferimento alla compagnia della Beata Maria, segnala che i contratelli iscritti erano circa cinquanta e che grazie al loro contributo venivano amministrate le entrate e le spese della chiesa attraverso la registrazione di queste voci in un apposito regi-stro parrocchiale (1689-1822).
Nel 1751 e nel 1762 si hanno testimonianze di novene che venivano organizzate preSso la chiesetta per implorare la pioggia per la campagna.
A partire dalla fine del 1800 la chiesa della Madonna dei prati iniziò purtroppo a cono-scere un lungo periodo di declino, tuttora perdurante, e che portò l’edificio a un lento deterioramento delle strutture murarie e a un sempre più marcato isolamento dalla vista sociale e religiosa del paese. Nel 1945 l’accesso alla chiesa fu vietato a causa della pericolosità dell’ edificio.
Il forte legame tra gli abitanti di Ceresole d’Alba e la chiesa della Madonna dei prati portò, nel corso del 1950, alla presentazione di una sottoscrizione, capeggiata dall’avvocato Camillo Gioda che non ebbe i risultati sperati e nel 1990 ad un parziale consolidamento grazie all' interessamento di alcuni volontari e del Parroco Don Gianni Tarable.
La chiesa venne interamente recuperata e restituita alla comunità nel 2008 grazie al progetto del geom. R.Magliano finanziato dalle principali fondazioni Bancarie (CRB,CRT, COMPAGNIA SAN PAOLO), dalla stato Italiano con i contributi dell 8x1000, dalle aziende Ceresolesi e da benefattori Privati